ANGELO OGLIARI "CON NOI PER SEMPRE"

GRAZIE PER LA VISITA... SE VUOI LASCIACI UN TUO COMMENTO ANCHE ANONIMO NELLO SPAZIO COMMENTI CHE TROVI SUL FONDO DI OGNI POST SU QUESTA INCREDIBILE STORIA DI MALAGIUSTIZIA.................. ALTRE NOTIZIE PUOI TROVARLE SU http://genitoripersempre.blogspot.com

mercoledì 18 novembre 2009

Delitto Ogliari puntata di CHI LA VISTO ? del 9/11/2009

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fmediapolis.rai.it%2Frelinker%2FrelinkerServlet.htm%3Fcont%3DxIm8FZMYLE0eeqqEEqual&h=010f3221798df7b0ecc2bca0c20b8fd7
Pubblicato da MAGAZZINO EDILE ARCARI OSCAR alle 21:44 Nessun commento:
Post più recenti Post più vecchi Home page
Iscriviti a: Post (Atom)
NOI NON DIMENTICHIAMO...E NON CI ARRENDIAMO...VOGLIAMO GIUSTIZIA...GIUSTIZIA VERA.....................

GRAZIE PER LA VISITA

work sydney
work sydney Counter

FACEBOOK

MAI UNA RISPOSTA........ CHIEDERE E' LECITO.....RISPONDERE E'.........


Associazione
“LA VOCE DEI GENITORI PER SEMPRE“ Cremona
Presidente Davide Arcari
Responsabile Amministrativo Danilo Marini

Cremona il 08 gennaio 2009


Alla C.A.
Dott.ssa Daniela Borgonovo
Procuratore capo
Procura della Repubblica di Crema


Oggetto: Incontro.

Gentilissima Dottoressa Daniela Borgonovo
Procuratore Capo Procura della Repubblica di Crema con la presente l'associazione La Voce dei Genitori per Sempre chiede alla S.V. la possibilità' di un incontro con Lei. Come sapra' la notte del 30 ottobre del 2007 un nostro associato anzi un nostro grande amico e' stato barbaramente assassinato e a tutt'oggi gli assassini se cosi si possono chiamare sono ancora liberi. Ora come già detto al Suo predecessore Il dott. Benito Melchionna che ci ricevette verso la fine del 2007 noi non vogliamo assolutamente sostituirci alla giustizia e non vogliamo in nessun modo essere informati in tempo reale sulla situazione delle indagini, pero' vorremmo avere delle rassicurazioni anche perché' in questo lungo periodo di indagini purtroppo di cattiverie sul nostro caro amico ne sono state dette e non poche. L'impressione è che il tutto si stia eclissando, esattamente come avvenuto per i diritti del nostro caro Angelo quando era ancora in vita. Consapevoli dei Suoi numerosi impegni chiediamo gentilmente alla S.V. la possibilità' di un piccolo incontro con Lei. Fiduciosi di un Suo riscontro positivo alla nostra richiesta cogliamo l'occasione per porgerLe i nostri più' cordiali saluti.
Il Presidente
Associazione La Voce dei Genitori per Sempre
Davide Arcari
Associazione “La Voce dei Genitori per Sempre”
C.F. 93041270195
Registro Regionale del volontariato Fgl. 10 progr. 47 sez. B (civile)
Blog: http://genitoripersempre.blogspot.com/
mailto:genitori.sempre@e-cremona.it
Rec.Postale Arcari Davide Via Fior di Spino n.15 Annicco 26021 Cr.
Cell. 3338739327 Fax 037479005

Esiste ancora la giustizia in Italia...?

Esiste il "Delitto Perfetto"

Esiste il delitto perfetto? Risponde il Colonello Luciano Garofano Comandante RIS di Parma

” Il Delitto perfetto non esiste parola del Colonnello Luciano Garofano Comandante dei Ris di Parma che intervenuto a una conferenza stampa al museo della scienza di Milano dice: “.....con tutti gli strumenti che abbiamo teoricamente tutti i delitti dovrebbero essere scoperti, poi è chiaro che ci sono tante variabili, spesso le risorse non sono cosi' adeguate per poter rendere realistica questa perfezione e quindi purtroppo dal delitto perfetto si scade in quello che può' essere un indagine non completa o imperfetta.......” Il Colonnello Garofano afferma infatti che ogni contatto lascia una traccia......... Alla domanda perché' il delitto diventa perfetto il Colonnello Garofano risponde: “.....perché' le risorse, la concentrazione non ci consentono di essere cosi' efficaci e cosi' perfetti da rendere ogni crimine secondo me potenzialmente risolvibile risolto.........” Parole che non lasciano spazio a nessun altro tipo di commento.

ASSURDO


+ di 450 giorni sono passati da quell'orribile notte dove una o più mani hanno messo fine in modo barbaro alla vita terrena del caro Angelo.

+ di 450 giorni sembra non siano stati sufficienti per consegnare alla giustizia il o i barbari che lo hanno ucciso.

+ di 450 giorni sono stati sufficienti però per dimenticarsi completamente delle battaglie che il caro Angelo a fatto nei suoi ultimi anni di vita nel tentativo di poter esercitare un suo DIRITTO.....QUELLO DI ESSERE PADRE.....

+ di 450 giorni sono stati sufficienti perché tutti ci dimenticassimo della sua amata Principessa Diana (minore cittadina Italiana).

+ di 4500 giorni sono serviti a tutti per dire la loro verità, gettando anche del fango sulla figura del caro Angelo.

+ di 450 giorni senza una risposta....e senza nessuna certezza sul futuro...

Quanti altri giorni dovranno ancora passare prima che il nostro caro amico Angelo possa finalmente avere giustizia (giustizia vera) e possa finalmente riposare in pace???
Caro Angelino cosi eravamo abituati a chiamarti noi dell'Associazione La Voce dei Genitori per Sempre, noi non ci siamo e non ci dimenticheremo MAI di te e della tua piccola Principessa, io in prima persona ma poi condivisa da tutti i ragazzi dell'associazione ti ho fatto una promessa, tu sai che abbiamo la testa dura e non abbiamo timore di nessuno e quindi andremo fino in fondo, tu hai diritto di avere giustizia, anche perché tu fino all'ultimo hai sempre rispettato la legge credendo nella giustizia, non andando mai fuori dalle righe anche se stavi vivendo una situazione veramente drammatica.....
Ora il procuratore Dott. Benito Melchionna se ne è andato in pensione ma noi speriamo che con lui non se ne sia andata anche la promessa che ci fece quel giorno nel suo studio in Procura , quando una piccola delegazione dell'Associazione fu ricevuta.....
Nella vita Angelo ci ha insegnato che bisogna avere coraggio, tanto coraggio (lui ne ha avuto parecchio) ci auguriamo che lo stesso coraggio ce l'abbia la Procura....
Il Presidente
Associazione La Voce dei Genitori per Sempre
Davide Arcari

SCRIVICI

Scrivici la tua opinione su questo assurdo caso di malagiustizia.
genitorisempre@e-cremona.it
oppure
davide.arcari@libero.it

GRAZIE.

BLOG AMICI

http://genitoripersempre.blogspot.com

http://famigliaesocietaperannicco.blogspot.com

Archivio blog

  • ►  2010 (1)
    • ►  maggio (1)
  • ▼  2009 (12)
    • ▼  novembre (1)
      • Delitto Ogliari puntata di CHI LA VISTO ? del 9/1...
    • ►  ottobre (4)
    • ►  giugno (1)
    • ►  febbraio (6)

ANGELO...PRENDITI CURA DI LEI...

Find more videos like this on www.truveo.com.

RASSEGNA STAMPA DI QUEI MALEDETTI GIORNI

CREMOSANO
IL GIORNO DOPO IL RITROVAMENTO DEL CADAVERE
QUOTIDIANO LA PROVINCIA


Aveva confidato agli amici di sentirsi pedinato. L’hanno ammazzato nel garage di casa, spaccandogli il cranio, forse con un martello.
Angelo Ogliari, venditore di automobili, aveva 43 anni e da due lottava per riottenere Diana, la figlia nata nel Duemila e che Jolanda, la ex moglie polacca, aveva nascosto in patria. Angelo era rientrato in Italia giovedì, senza la bimba, nonostante il tribunale gliel’avesse affidata. Il cadavere è stato scoperto alle 17 di ieri, nella villetta di Cremosano in cui l’uomo si
era trasferito dopo il matrimonio, in via Mascagni. La morte potrebbe risalire all’altra notte. I carabinieri stanno cercando l’attuale convivente della ex compagna, un taxista uruguaiano che vive a Crema.
Angelo aveva paura di quell’uomo, che chiamava Edgar. L’aveva raccontato agli amici e spiegato ai carabinieri. La compagna di un tempo, la ballerina Jolanda conosciuta in un night del Lago di Garda, non aveva fatto mistero di quanto rancore covasse: «Piuttosto che ridartela, la ammazzo...», avrebbe urlato nell’aula del tribunale di Potsdam in cui fu deciso l’affidamento al
padre. La piccola è ancora in Polonia, nascosta chissà dove. Ma la madre potrebbe trovarsi in Italia. C’è chi assicura di averla vista a Crema. Per il momento si tratta di voci, ancora al vaglio. Di certo Angelo era ancora più teso da domenica: una Renault monovolume lo tallonava sino a casa. A raccontarlo è Davide Arcari, il presidente dell’Associazione genitori per
sempre. È stato l’ultimo ad aver sentito Angelo al telefono: erano le 22 di martedì sera. Si erano accordati per fare colazione assieme, l’indomani. Ogliari non si è presentato, forse era già morto. «Ho pensato che si fosse addormentato. Ma quando ho provato a contattarlo nel pomeriggio... allora ho capito».
«Ho ricevuto la chiamata di Arcari alle cinque, forse qualche minuto prima. Mi ha pregato di andare da Angelo Ogliari; mi è parso preoccupato». Il sindaco di Cremosano, Raffaele Perrino, inforca la bicicletta e copre le poche centinaia di metri che separano il palazzo comunale da via Mascagni. L’auto di Angelo è parcheggiata in strada, ma lui non risponde al citofono.
E allora telefona ai carabinieri. Ai vigili del fuoco bastano pochi minuti per sollevare la porta scorrevole del garage: si trovano di fronte una pozza di sangue, ma il corpo del
padrone di quella villetta non è nella cantina-box. È riverso in una stanza attigua, «parzialmente vestito». Il maggiore dei carabinieri Giuseppe Bevacqua non si sbilancia oltre, uscendo dal cortile già assediato dai cronisti. I colleghi del reparto operativo di Crema e Cremona, tute bianche e protezioni di plastica alle scarpe per non «inquinare la scena del delitto», lavoreranno in quella casa per ore. «Non possiamo escludere che
abbia litigato con l’attuale convivente della ex moglie» e gli investigatori non aggiungono una parola. Smentiscono che il giovane sudamericano sia ricercato, almeno ufficialmente. Certo,nessun provvedimento di fermo, ma per l’intera nottata gli hanno dato la caccia ovunque. Prima di trasferire il cadavere all’obitorio, i carabinieri hanno filmato quella casa in ogni angolo. Resta da capire se il corpo sia stato sollevato
e trasportato nella stanzetta, attigua al garage. Perchè sul pavimento non ci sarebbero segni di ‘strisciate’. «Speriamo che abbia giustizia almeno ora». Davide Arcari non riesce a trattenere le lacrime, davanti alla villetta di un amico «che ha lottato senza mai perdere la speranza».
«Sono sconvolto, cosa posso dire... ». Bruno Bruttomesso aveva seguito la vicenda umana di Angelo Ogliari da vicino, tanto da prendere parte all’ultima conferenza stampa convocata dal padre-coraggio. Ieri sera, il sindaco di Crema ha raggiunto Cremosano non appena avvertito di quanto era accaduto. E ha parlato a lungo con il collega Raffaele Perrino, ma anche con Davide Arcari, il presidente dell’Associazione genitori per sempre.
Un’emozione visibile, parole che escono dagli schemi della politica e sgorgano solo dai sentimenti: «Se si trattasse di un delitto premeditato, sarebbe ancora più terribile... come possono accadere cose del genere?». Se ne resta in disparte Bruttomesso, oltre le fettucce con cui i carabinieri hanno isolato il retro della villetta. È tra gli ultimi ad andarsene, ricordando con i cronisti «l’incontro con Angelo». In paese, intanto, è un via vai tra il centro e quella via Mascagni, all’estrema periferia: la
villetta in cui Ogliari, originario di Trescore, si era trasferito con la moglie dopo il matrimonio. E dove sperava di poter riportare Diana.
di Cristiano Mariani (Quotidiano “La Provincia”)


CREMOSANO
«Angelo Ogliari era pedinato: aveva segnalato ai carabineri che da giorni aveva notato una Renault Traffic che gli ronzava attorno. Purtroppo non era mai riuscito a prendere la targa. Io non ho dubbi, si tratta di un omicidio legato alla vicenda della figlia. E’ morto per l’amore che aveva per lei». A parlare in questo modo è Davide Arcari, president dell’associazione ‘Genitori per sempre’ che da anni si batteva al fianco di Ogliari per la restituzione della figlia Diana di sette anni e mezzo. E’ stato lui a dare l’allarme e probabilmente l’ultimo a parlargli. L’uomo è scosso, come tanti altri amici e parenti è davanti alla villetta di Ogliari in via Mascagni. Parla con voce sommessa, quasi non volesse disturbare il lavoro delle forze dell’ordine e dei medici che stanno cercando di capire
cosa è successo davanti alla basculante del garage «Martedì sera ci siamo sentiti — dice Arcari —: mi ha detto che andava a casa. Il fatto che la figlia fosse scomparsa lo aveva buttato giù di morale, ma dalla sua parte aveva tutte le sentenze dei tribunali che gli davano ragione. Gli ho fatto coraggio e gli ho dato appuntamento per mercoledì mattina a fare colazione. Di solito ci trovavamo alle 8 al bar Marinoni. L’ho aspettato ma non l’ho visto arrivare. Niente di strano ho pensato, magari ha avuto un impegno imprevisto di lavoro o semplicemente stava ancora dormendo, non sarebbe stata la prima volta».E’ la telefonata dell’avvocato Laura Oliari, che segue la vicenda processuale che fa scattare il campanello d’allarme. «Verso le due — prosegue Arcari — mi ha chiamato chiedendomi se sapevo dove fosse Angelo.
Dovevano andare dal procuratore Benito Melchionna. Un appuntamento importante, per nulla al mondo sarebbe mancato. Ho chiamato i due cellulari ma non rispondeva. Ho capito che era successo qualcosa di grave. Con il sindaco Raffaele Perrino siamo andati a casa sua e davanti al garage abbiamo visto la pozza enorme di sangue». Arcari chiude così. «La madre aveva detto
che piuttosto di restituire Diana, l’avrebbe uccisa e si sarebbe ammazzata: il discorso di chi è disposto a tutto».
di Luca Bettini (Quotidiano “La Provincia”)



IL GIORNO DELLA FIACCOLATA
QUOTIDIANO LA PROVINCIA


‘Angelo, prenditi cura di lei’. Stava scritto sullo striscione che apriva il corteo della fiaccolata, portato Ambra, Jessica, Simona e Alice. Quattro bambine dell’età di Diana, che erano all’asilo con lei a Cremosano e che ora l’aspettavano a scuola. Dietro di loro circa 400 persone. Quattrocento candele accese per ricordare Angelo Ogliari, il papà di Diana, il papà ucciso nella villetta di via Mascagni proprio quando — dopo interminabili udienze — sperava di riabbracciare sua figlia.Tantissimi i vicini di casa di Angelo, le persone arrivate da Trescore, i sindaci Raffaele Perrino (Cremosano), Giancarlo Ogliari (Trescore), Bruno Bruttomesso (Crema), Lamberto Grillotti (Rivolta d’Adda), la parlamentare Cinzia Fontana e il presidente della Provincia Giuseppe Torchio. Oltre a tanti assessori e consiglieri comunali anche di Crema, molti dei quali conosciuti dallo stesso Angelo, che si era rivolto a loro per chiedere un
aiuto. In chiesa, ad aspettare, il vescovo Oscar Cantoni.
Fiaccolata voluta dall’associazione ‘La voce dei genitori per sempre’, con cui Angelo Ogliari aveva combattuto decine di battaglie legali insieme all’avvocato Laura Oliari, discretamente presente ieri.Un lungo corteo che ha occupato la trafficata strada che taglia in due il paese, per poi riempire la parrocchiale. Il breve ricordo di Angelo tratteggiato da Davide Arcari, presidente dell’associazione, ma soprattutto suo amico, è stato accompagnato da un applauso: «Nessuno — ha iniziato rivolgendosi direttamente a lui — potrà ora separarti da Diana. Sei diventato il suo angelo custode. Io, ti prometto, non smetterò mai di cercare la tua principessa, perché il suo banco di scuola l’aspetta. Sei
stato un grande uomo e soprattutto un grande papà». L’invito, esplicito, a non meditare vendette di qualsiasi tipo è arrivato
dal vescovo Oscar Cantoni nella sua omelia. Ha voluto essere presente accanto al parroco di Cremosano don Emilio Luppo. «E’ un clima di grande famiglia questo, ma una famiglia ferita perché uno di noi è stato barbaramente ucciso. Ma anche gli uccisori hanno bisogno della misericordia di Dio».«Dio ama la vita — ha proseguito il presule —, la vita di ognuno di noi, ed è rimasto umiliato. Ma sia, la nostra, una sofferenza dignitosa, che non
grida vendetta e non infierisce contro chiunque. La logica di morte fa scaturire il sospetto. Che ci fa poi dubitare degli altri e ci rende ostili». Per domani, giorno dei funerali di Angelo Ogliari, i sindaci di Trescore (dove era nato) e di Cremosano (dove viveva) hanno proclamato una giornata di lutto cittadino. Negozi chiusi, sindaci con la fascia tricolore.
Qualcuno, forse, un domani racconterà queste cose a Diana.
di Antonio Guerini (Quotidiano “La Provincia”)



IL GIORNO DEL FUNERALE
QUOTIDIANO “LA PROVINCIA”
TRESCORE CREMASCO —


«Ora, piccola Diana, il tuo papà sarà sempre con te... non dovrà più fare tanta strada». L’ultimo saluto ad Angelo Ogliari lo
tributa Bryan, uno degli amichetti della figlia. Dall’altare, con indosso la cotta da chierichetto, si rivolge alla bara di legno chiaro inondata di fiori bianchi. E lo fa con la voce rotta dalla commozione; mentre le note di Preghiera in gennaio, la canzone che Fabrizio De André dedicò alla memoria del cantautore Luigi Tenco, precedono un applauso che sembra interminabile. C’erano gli amici dell’associazione La voce dei genitori per sempre, i sindaci con la fascia tricolore, i carabinieri in divisa e una folla che la
chiesa parrocchiale di Trescore, il paese in cui Angelo era nato 42 anni fa, ha faticato a contenere. Ieri mattina, don Paolo Ponzini e don Emilio Luppo hanno celebrato i funerali del padre-coraggio massacrato a martellate martedì notte, nella sua villetta di Cremosano. Alle dieci in punto, il feretro ha varcato l’ingresso della navata principale accolto da uno striscione bianco. Sopra, una frase a pennarello: «Prenditi cura di lei». Accanto, una foto di Ogliari con la figlioletta, sul viso di entrambi un sorriso radioso. Si era rivolto a tanti Angelo, nel
tentativo di riottenere la bimba nata nel Duemila e mai tornata da una vacanza in Polonia con la madre, la ex moglie Jolanta Lewandowska. E in tanti gli hanno reso l’ultimo saluto: il deputato Cinzia Fontana, l’assessore regionale Gianni Rossoni, il presidente dell’amministrazione provinciale Giuseppe Torchio, il sindaco di Trescore Giancarlo Ogliari, il collega di Cremosano Raffaele Perrino, il primo cittadino di Crema Bruno Bruttomesso, con il presidente del consiglio comunale Antonio Agazzi e il
sindaco di Rivolta D’Adda Lamberto Grillotti. Ma anche il vicequestore Daniel Segre e il capitano dei carabinieri Antonio Savino. «Grazie alle autorità — li ha salutati il parroco don Ponzini dal pulpito — e grazie ai tanti amici che sono venuti per il nostro Angelo: ci è stato rubato con una violenza inaudita».
Davide Arcari, il presidente dell’associazione di genitori in cui Ogliari aveva trovato conforto e sostegno, tiene lo sguardo basso. Segue la funzione da un angolo dell’altare, in attesa di leggere al microfono il suo addio. C’è anche il legale che ha seguito le pratiche dell’affido di Diana, l’avvocato Laura Oliari. Come già alla fiaccolata di suffragio di sabato, la sua è una presenza discreta. «Avevo un debito personale con Angelo — ricorda don Luppo —: quando fosse tornata Diana, le dovevo insegnare il catechismo. Lo manterrò». Le note della chitarra di Luigi Frosi, il vicepresidente dei Genitori per sempre, seguono la benedizione della bara. La sorella di Angelo, Virginia, non riesce a trattenere il pianto, quando i chierichetti scendono dall’altare
per stringerle la mano. Don Paolo Ponzini, prima che il feretro lasci la chiesa sulle spalle di Arcari e degli altri amici dell’associazione, augura «la pace, che il nostro fratello non ha trovato in vita». L’aveva fatto anche qualche minuto prima, durante l’omelia ispirata al vangelo di Matteo. E incamminandosi verso il cimitero, alla testa del corteo funebre, confida
al cronista: «Gli volevano bene davvero in tanti...». «Ora la sua anima canta nel vento», l’ultima strofa di De André scelta da quei «tanti» per l’addio ad Angelo.
di Cristiano Mariani (Quotidiano “La Provincia”)



CREMOSANO
IL GIORNO DOPO IL RITROVAMENTO DEL CADAVERE
QUOTIDIANO “LA CRONACA”


Hanno ammazzato il papà di Diana.Gli assassini l'hanno aspettato dentro il giardino di casa sua. Finito a colpi di spranga; i Ris sul posto per le indagini.
Hanno ammazzato il papà di Diana, la bambina rapita dalla mamma, Jolanka Lewandoska, portata in Polonia due anni fa e che un tribunale polacca, conben due sentenze aveva riaffidato al padre. E che la mamma aveva fattosparire dopo la seconda sentenza contraria, emessa il 9 ottobre scorso.Angelo Ogliari, tornato a mani vuote dalla Polonia giovedì scorso, avevaorganizzato una conferenza stampa con l¹amico di sempre, Davide Arcari, ergridare il suo dolore. Poi, sabato ci aveva telefonato pieno di gioia e ciaveva detto che il magistrato polacco aveva ordinato alla polizia di cercarela sua Diana e che aveva finalmente fiducia. Anche a noi aveva riferito disospetti, di un¹auto che lo seguiva, ma era felice per la decisione delmagistrato.Venerdì, sabato, domenica e lunedì mattina era stato seguito da un¹auto,una Renault Trafic e lo aveva comunicato a Davide Arcari, presidentedell¹associazioni Genitori per sempre, che lo ha aiutato fraternamente inquesti anni di passione. E martedì mattina Ogliari si era recato presso lacaserma dei carabinieri di Crema per depositare una denuncia ed esporrequesto preoccupante fatto.L¹ultimo a parlare con la vittima è stato proprio Davide Arcari: «L¹hosentito poco dopo le 22 di martedì e ci siamo dati appuntamento al solitobar, l¹indomani mattina. Non vedendolo, non mi sono preoccupato più ditanto, perché a volte angelo si addormentava tardi. Ma quando alle 14 hoprovato a chiamarlo sul cellulare, ho sentito che era spento. Angelo nonspegne mai il cellulare. Ho chiamato l¹avvocata Laura Oliari per sapere seavesse notizie e anche lei mi ha riferito che non sapeva nulla. Allora,verso le 16, ho chiamato il sindaco di Cremosano, Raffaele Perrino, perchéandasse a verificare cosa fosse successo. E il sindaco ha chiamato icarabinieri che hanno trovato Angelo morto ammazzato».E¹ stato il primo cittadino del paese, Raffaele Perrino, a lanciarel¹allarme. Si è recato a casa di Angelo Ogliari con l¹assessore ai lavoripubblici Alberto Polloni. Da fuori hanno visto che c¹era qualcosa che nonandava: in cortile c¹era una scarpa e il borsello.«Quando ho visto il borsello e la scarpa, ho chiamato subito il 112 - diceil sindaco. - Sono arrivati anche i vigili del fuoco che hanno aperto ilgarage. Dentro c¹era del sangue. Poi, nel bagno, hanno trovato il cadaveredi Angelo».Una prima ricostruzione, ufficiosa, parla di morte avvenuta tra le tre e lequattro di mercoledì. Questo avrebbe dichiarato ai carabinieri il medicolegale Alonso, fatto venire appositamente da Cremona.La scena del delitto potrebbe essere questa.Qualcuno, più di una persona, avrebbe saltato la staccionata e atteso Angeloal suo ritorno, nascondendosi dietro i cespugli che costeggiano il cancellodi casa, in via Ponchielli. Quando l¹uomo ha aperto il cancello per entrarein casa dal garage, faceva sempre così, gli sono saltati addosso, colpendoloforse con una spranga o un martello. Angelo ha lottato, ma è statosopraffatto quasi subito. Una volta tramortito, gli assassini l¹hannotrascinato in garage e da lì nel bagno che si affaccia sul garage. E lìl¹hanno finito con numerosi colpi alla testa e in altre parti del corpo.A questo punto sono usciti dal garage, l¹hanno chiuso dall¹esterno facendoscattare la serratura, hanno coperto la chiazza di sangue che si trovavadavanti al garage con uno zerbino e se ne sono andati.C¹è un testimone che ha sentito un¹auto partire a tutta velocità. Erano lequattro del mattino e pare che il testimone abbia visto l¹auto e siariuscito a prendere qualche parte della targa.Intanto che i carabinieri svolgono le loro indagini, intorno arrivaparecchia gente. Tutti conoscono Angelo e la sua triste storia con la moglieJolanka.C¹è Massimiliano Ogliari, parente alla lontana di Angelo, con la moglieCinzia Salutti. I due non si danno pace. «Sono stato proprio io a presentareJolanka ad Angelo - dice Massimiliano - e sono stato anche testimone delleloro nozze. Ma di questa gente bisogna aver paura. E Angelo ce l¹avevaperché non so sentiva sicuro».Un altro particolare emerge. Angelo Ogliari aveva subito un furto in casa 18mesi or sono. Dalla sua abitazione, che il giudice gli aveva appenariassegnato, erano spariti molti oggetti, quasi tutti appartenuti allamoglie Jolanka. Tra i due non correva buon sangue e la donna odiava ilmarito. Ricordiamo una scena ta fatta in tribunale, all¹indomani di unacondanna a una multa di mille euro inflittale dal giudice SalvatoreCappelleri perché la donna non faceva vedere la figlia Diana al marito. Dopola lettura della sentenza, la donna si era rivolta ad Angelo con gesto disfida, gridandogli: «Adesso sarai contento». Aveva già in mente il suo pianodi rapire la figlia, rapimento per il quale la donna è stata rinviata agiudizio. La prima udienza si è tenuta qualche settimana fa ed è statasubito rinviata.Angelo Ogliari aveva paura della donna e delle sua minacce. Tornato dallaPolonia, ci aveva riferito che quando il giudice aveva letto la sentenza conla quale si ordinava di far rimpatriare la bambina, la mamma gli avevagridato che piuttosto che consegnargliela l¹avrebbe uccisa. E Angelo credevaa queste minacce.Lunedì scorso aveva mandato una fotografia al programma televisivo Chi l¹havisto, per cercare di scoprire se la bambina fosse in qualche modo tornatain Italia. Ci aveva anche riferito che il convivente della moglie, appuntoEdgar, proprio nei giorni in cui lui era andato in Polonia a prendere Dianaera sparito da Crema. Il suo sospetto era che fosse in Polonia ad aiutareJolanka a far sparire un¹altra volta Diana. Ora la coppia è ricercata daicarabinieri su tutto il territorio italiano. Ma il vantaggio di 15 orepotrebbe essere incolmabile.Oggi alle 11.30 sul posto arriveranno i Ris di Parma con il procuratoredella repubblica di Crema Benito Melchionna per un esame del luogo deldelitto. Al momento, i carabinieri ricercano la moglie di Angelo, JolankaLewandoska e il suo convivente, un uruguaiano di nome Edgar che vive con lei e lavora come autista di auto prese a noleggio.
di Pier Giorgio Ruggeri (Quotidiano “La Cronaca”)




02/11/2007La dinamica del delitto.
QUOTIDIANO “LA CRONACA”


I carabinieri hanno la targa dell'auto dei killerSono circa le 3.30 quando Angelo Ogliari rientra alla sua abitazione. Apre il cancello scorrevole che porta al garage e si immette sul vialetto. Viene affrontato da due individui. Lotta, è colpito probabilmente con una chiave inglese, perde il borsello e una scarpa e viene tramortito. Trascinato davanti al garage, Ogliari è messo per terra mentre i killer trovano le chiavi per aprire la bausculante. Poi lo sollevano e lo trascinano all'interno, richiudendo la saracinesca. Il corpo è trascinato per tutto il garage, poi i killer prendono la porta che immette in casa, fanno due passie aprono una seconda porta che introduce nel bagno. Lì colpiscono ripetutamente e selvaggiamente Angelo Ogliari con una spranga e un martello,sfondandogli il cranio e procurandogli altre gravi lesioni al torace. Angelo viene massacrato e lasciato in un lago di sangue. A quel punto i killer escono dal garage, che richiudono, prendono uno zerbino e coprono la macchia di sangue che si è formata quando hanno lasciato il corpo di Angelo per prendere le chiavi ed entrare in garage. Poi se ne vanno. Richiudono anche il cancello, raggiungono la loro auto e vanno via sgommando. Proprio questo rumore, sono quasi le 4 del mattino, attira l'attenzione di un testimone, che non riconosce il modello dell'auto ma riesce a rilevare la targa, che fornisce ai carabinieri. Le ricerche sono in corso.PGROggi il procuratore Benito Melchionna emette gli avvisi di garanziaMoglie e amante sono sparitiVista nel cortile di casa la famosa Renault Trafic che seguiva Angelo Spariti da tempo dalla casa di via Bramante 104. Non si trovano più lì EdgarFragaldines e Jolanka Lewandowska, i due amanti al centro delle indagini cheil procuratore della repubblica Benito Melchionna vorrebbe interrogare alpiù presto.Ieri nel primo pomeriggio siamo andati a cercarli a casa. C'erano già i carabinieri della Scientifica che sono saliti al secondo piano delcaseggiato, dopo aver perquisito il garage.Alcuni vicini di casa raccontano: «La donna non la vediamo da circa tresettimane, mentre l¹uomo è sparito da un paio. Per quanto riguarda ilfurgone (l¹uomo noleggiava un Mercedes a otto posti per trasporti conautista), da due settimane non c¹è più. L'uomo lo parcheggiava davanti alsuo garage. La scorsa settimana in quel posto abbiamo visto parcheggiatauna Renault Trafic. Poi, in questi giorni, una Citroen Sharan scura contarga italiana. Anche l¹auto di Jolanka non c¹è più. E¹ sparita con la donnacirca tre settimane fa».Da quanto tempo vedevate i due insieme?«Fragaldines abitava qui da parecchi anni, da prima del 2000. Con lui c¹erala moglie, Jessica Blanco, che tre anni fa lo ha lasciato e se ne è tornatain Uruguay. A settembre di due anni fa è arrivata Jolanka. Non si vedevano spesso. Qualche volta litigavano, ma niente di eccezionale».Intanto la procura e carabinieri lavorano.Melchionna ha voluto occuparsi personalmente del caso, evitando di investiredelle indagini uno dei suoi sostituti. Ieri mattina ha fatto il punto inprocura con il tenente colonnello Gabriele Arcangelo Cozzolino e con ilmaggiore Giuseppe Bevacqua, arrivati apposta da Cremona per coordinare le indagini.Melchionna ha anche fatto un sopralluogo nella casa dell'orrore, verso le 11 di ieri mattina, per rendersi conto dello stato della situazione e poi haconvocato i giornalisti per una conferenza stampa.«Vorrei parlare al più presto con la moglie di Ogliari e il suo convivente -ha detto Melchionna - perché avremmo molte cose da chiederle e perché la pista familiare è quella più privilegiata in questo momento».Ma il procuratore non si nasconde le difficoltà e ben sa che i due sarannopoco facilmente rintracciabili.Oggi si attendono i primi avvisi di garanzia, mentre in conferenza stampa ilprocuratore ha escluso che l'omicidio sia nato per una rapina finita male,come non ha confermato il ritrovamento dell¹arma (o delle armi) del delitto. In merito alla denuncia presentata da Angelo Ogliari il giorno prima diessere ammazzato, il procuratore ha dichiarato di non averla veduta. E ineffetti la denuncia è stata inoltrata nella stazione dei carabinieri diCrema, dove è rimasta.Sulla dinamica dell¹omicidio, poche dichiarazioni. Gli assassini eranoalmeno due, non si esclude che siano anche entrati in casa, dopo l¹omicidio,ma dall¹appartamento non mancherebbe nulla. C'è un po' di disordine, ma gli investigatori tendono ad addebitarlo allo stesso Ogliari, che viveva da solo. Il cadavere è stato trovato con i pantaloni leggermente abbassati. Non è improbabile che questo sia il prodotto del trascinamento della vittima pertutto il cortile e poi nel garage fino al bagno, un percorso di circa una decina di metri.Sull'aa del delitto, esclude le armi, si propende per una sbarra o unamazza. Non esclusa una chiave inglese, che avrebbe colpito Angelo Ogliariquando ha messo piede nel suo cortile, dopo che l'uomo visti gli ggressori, ha lottato e poi è stato sopraffatto. Poi la vittima, una volta trascinata nel bagno di casa sarebbe stata finita a martellate.Oggi potrebbe essere eseguita l'autopsia, se la procura riuscirà a reperireun anatomopatologo. Il suo compito è quello di precisare l¹ora della morte ecome Angelo Ogliari ha perso la vita.In serata l¹avvocato Ciro Ancorotti ha ricevuto la nomina d'avvocato d'ufficio di Jolanka ed Edgar.Cremosano si interrogaDal sindaco Perrino, ai vicini di casa, si chiede piùsicurezza perché anche loro si sentono in pericolo CREMOSANO. Angelo Ogliari, massacrato a colpidi martello, di spranga, di chiave inglese, la gente non si dà pace, mentrei carabinieri continuano nella loro ricerca. Qualcuno piange, qualcun altroè arrabbiato; tutti hanno un ricordo gentile di Angelo e della sua battagliaper riottenere la figlia Diana, attesa in paese, a Cremosano, iscritta allaprima elementare, dove un banco resterà ormai per sempre vuoto.Il sindaco Raffaele Perrino si aggira incredulo. E' stato lui per primo ascoprire che in quella casa qualcosa non funzionava: Mi ha chiamato DavideArcari (presidente dell¹associazione La voce dei genitori per sempre, ndr)perché era preoccupato per Angelo, che non riusciva a contattare. Mi hapregato di abbattere la porta, se il caso, perché aveva un bruttissimopresentimento. Quando sono arrivato, ho visto una scarpa e il borselloabbandonati nel cortile. Ho chiamato il 112. Il resto lo sappiamo. Angeloera un bravo ragazzo. Sfortunatissimo. Non meritava questa fine².Più abbattuto di lui appare Davide Arcari: ³Angelo era preoccupato perchéaveva visto questa auto, una Renault Trafic, che lo seguiva da diversigiorni. Avevamo anche fatto denuncia martedì presso i carabinieri, ma non èsuccesso nulla e l¹hanno ammazzato.Interviene anche Massimiliano Ogliari, testimone di nozze della coppia: Li ho fatti conoscere io, a Desenzano, dove Jolanka lavorava in un bar. E' sbocciato l'amore e poi hanno deciso di sposarsi, nel 1999. Erano felici quando, nel 2000, è nata la piccola Diana. Poi il matrimonio è saltato esono cominciate le lotte. Angelo viveva solo per riprendersi la figliaDiana, che chiamava la sua principessa. Adesso, dopo quel che è successo,abbiamo paura tutti qui in paese. Arriva anche Cinzia Fontana, precipitatasi sul posto dopo essere ritornatain fretta da Roma: Sono dispiaciuta, povero Angelo. Lo stavamo aiutandotutti e sembrava che la sua battaglia ormai fosse vinta. Speriamo prendano iresponsabili.Il vicino di casa ricorda la notte dell¹omicidio: Mio figlio è rientratoalle 23 e non ha visto l¹auto di Angelo parcheggiata come al solito davantia casa. E' entrato senza curarsene troppo e la mattina dopo, quando è uscitoper andare al lavoro, ha visto che l¹auto c'era. Se penso che se fosserientrato insieme ad Angelo gli sarebbe potuto succedere qualcosa di bruttomi vengono i brividi. Angelo era una persona squisita. Non avremo pace fintanto che non prenderanno i colpevoli. C'è il parroco don Carlo sul posto. Si aggira come un fantasma, non sa chefare, chi consolare. Riesce solo a dire: Che cosa orribile. Passa dipersona in persona, arriva fin dai carabinieri, recita una preghiera con l'occhio rivolto al garage della morte.«Qui non siamo più sicuri, dice una donna intervistata dalla Rai - perché passa troppa gente, troppe facce sconosciute, troppi stranieri». Poi, a microfoni spenti, qualcuno racconta una storia di amanti: la sera arrivano signore che scendono dalle loro auto, che parcheggiano in una zona buia e fuori mano e salgono su altre auto per tornare dopo qualche ora. Il quartiere nuovo, con le sue villette linde, diventa posto per appuntamenti segreti.
di Pier Giorgio Ruggeri (Quotidiano “La Cronaca”)




Profonda commozione alla fiaccolata in memoria di Angelo Ogliari.
Arcari: "Ti prometto che cercherò Diana".
Il vescovo Cantoni: "I nostri non diventino cuori di pietra


cremaonline

Cremosano
«Vorrei stare con mia figlia per sempre».Così diceva Angelo Ogliari all’amico Davide Arcari, chiamato ieri ad una difficile prova: ricordare l’uomo barbaramente ucciso nella sua abitazione e la battaglia che aveva condotto per ottenere l’affidamento di sua figlia. Portata illegalmente in Polonia dalla madre naturale. Una fiaccolata silenziosa, mesta, che è partita dal luogo dell’orrore – la villetta in via Mascagni a Cremosano – e lungo la via centrale del paese ha raggiunto alle 18 la piccola chiesa di S. Maria Maddalena. Un luogo di speranza. Stracolma dei compaesani e di molte autorità. In prima fila, il sindaco Raffaele Perrino e l’on. Cinzia Fontana. Si riconoscono tra i banchi il sindaco di Crema, Bruno Bruttomesso, e molti assessori della sua giunta. Arrivano anche il presidente della Provincia, Giuseppe Torchio, e il sindaco di Rivolta, Lamberto Grillotti. Sul pulpito, prima della messa in suffragio, Arcari si è rivolto per un’ultima volta a Ogliari, pensando a sua figlia, Diana: «Ora, caro amico Angelo, più nessuno potrà mai allontanarti da lei (..) sei diventato il suo angelo custode, la sua guida. Al fianco della tua amata principessa».Ma Diana nessuno sa dov’è. Per questo il ricordo lascia posto a una promessa: «Non smetterò mai di cercare la tua piccola, farò tutto il possibile per far sì che il suo banco di scuola qui a Cremosano non rimanga vuoto ancora per molto tempo».Poi un arrivederci, «a un grande uomo, ma soprattutto a un grande papà».Impossibile resistere alla commozione. In particolare dopo la lettura del messaggio dell’Associazione “Voce dei genitori per sempre” (che riportiamo per intero in fondo all’articolo, ndr).Certamente non facile il compito dei sacerdoti. La messa è stata celebrata dal parroco del paese insieme al vescovo di Crema e della diocesi, Oscar Cantoni. Un gesto forte, una presenza molto apprezzata dalla comunità.E al vescovo è spettato di prendere la parola, affrontando la questione del male. Come aveva fatto soltanto poche ore prima il cappellano che aveva celebrato i funerali di Giovanna Reggiani, l’invito è a non farsi trascinare. Non lasciarsi contaminare.«Dio ama l’uomo tanto da averlo fatto a sua immagine e somiglianza. Lo ha reso consapevole dell’universo da lui creato. Unica creatura che gode di questo privilegio».Così, non è possibile cristianamente non considerare uomini coloro che hanno compiuto un gesto tanto atroce. Che offende prima di tutto proprio Dio, oltre che loro stessi. Che giustizia sia fatta, ma nessuno permetta al suo cuore di indurirsi «al punto di far vincere il sospetto, l’indifferenza». La comunità si stringe attorno al povero Angelo, e il cuore deve recuperare la tenerezza. Ravvivare la speranza. «Nel mondo il male semina ancora i suoi cattivi frutti, ma Cristo è risorto. La vittoria è già scritta. Il bene vince nell’amore di Dio».[foto in alto: Giulio Giordano]«
CARA PRINCIPESSA…» LA LETTERA DELL’ASSOCIAZIONE VOCE DEI GENITORI PER SEMPRECara Principessa,so che sei lontana, ma so anche che l’altra sera, ricordalo, 30 ottobre 2007, magari ti stavi addormentando, oppure nel sonno, chissà se un bel sogno per te, la tua mente ha avuto uno strano sobbalzo, quasi impercettibile ma netto, un millesimo di secondo di terrore.Forse il tuo sogno è stato interrotto… e poi ha ripreso il tuo sonno. Per svegliarti, ieri mattina, in un sogno che mai nessuno vorrebbe fare: il tuo papà non c’era più.Forse al risveglio ti sei ricordata di quel pesciolino di peluche azzurro che ti aveva comprato tre anni fa al mare, e sei andata a cercarlo per stringerlo tra le tue manine.Non è importante, per te, sapere come è volato in cielo il tuo papà. È importante che ora è molto più vicino a te. Non ha bisogno di fare tanta strada, sta sempre con te e ti aiuta a fare pensieri e azioni degni della tua persona, ti aiuterà a crescere e diventare una donna in gamba che lascia la barbarie alle spalle e che va incontro alla vita in un mondo migliore.
di Marco Viviani (cremaonline)


RICORSO PRESSO LA CORTE EUROPEA DI STRASBURGO

Associazione
“LA VOCE DEI GENITORI PER SEMPRE“ Cremona
Presidente Davide Arcari
Vicepresidente Luigi Frosi
Responsabile Amministrativo Danilo Marini

ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO
PER IL TRAMITEDEL SEGRETARIO GENERALE
DEL CONSIGLIO D’EUROPA

presso il Consiglio d’Europa
Strasburgo – FRANCIA

Ricorso dell’Associazione La Voce dei Genitori per Sempre C.F. 93041270195Registro Regionale del volontariato Fgl. 10 progr. 47 sez. B (civile) via Cadore 48 c/o Sig. Marini Danilo Cremona
Rec.Postale Arcari Davide Via Fior di Spino n.15 Barzaniga Fraz. di Annicco 26021 Prov. di Cremona

nell’interesse della minore Diana Ogliari nata a Crema il 4 maggio 2000, di cittadinanza Italiana e Polacca, residente in via Ponchielli a Cremosano provincia di Cremona, in Italia
ed in rappresentanza

di Angelo Ogliari nato a Trescore Cremasco il 11/11/1963 residente in via Ponchielli a Cremosano provincia di Cremona, in Italia, morto assassinato a Cremosano il 31 ottobre 2007
contro

IL GOVERNO POLACCO ED OGNI ALTRO STATO, ISTITUZIONE O PERSONA COLPEVOLE E/0 COINVOLTA NELL’ALLONTANAMENTO DELLA MINORE DAL PADRE, NELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO CRIMINOSO DI ALIENZIONE PARENTALE INIZIATO DALL’ AGOSTO 2005, NEL MANCATO RISPETTO DEI DIRITTI DELL’UOMO E DELLE SENTENZE DEI TRIBUNALI ITALIANI E POLACCHI.

OGGETTO DEL RICORSO:

Violazione del regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio ( Gazzetta Ufficiale UE).

Violazione articolo 24 dei diritti del bambino ( Carta dei diritti UE ).

Violazione articolo 5 del protocollo n°7 ( Strasburgo, 22.XI.1984).

Violazione articolo 5 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ( Roma, 4.XI.1950).

Violazione articolo 8 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ( Roma, 4.XI.1950).

Violazione articolo 14 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ( Roma, 4.XI.1950).

Violazione articolo 2 del protocollo n°4 che riconosce alcuni diritti e libertà oltre quelli che già figurano nella convenzione e nel protocollo addizionale alla convenzione (Strasburgo, 16.IX.1963).

ESPOSIZIONE DEI FATTI

04 Maggio 2000 Nasce la piccola Diana

Maggio 2002 Crisi Coniugale la madre si reca in Polonia con la piccola, una settimana dopo rientra in Italia ma lascia la piccola Diana in Polonia dalla nonna materna fino all'ottobre dello stesso anno.

25 Ottobre 2002 Separazione Coniugale la bambina viene affidata alla madre insieme alla casa coniugale,il padre può vedere la bambina nei giorni stabiliti dal Tribunale, ma fino all'aprile del 2003 la madre impedisce al padre qualsiasi rapporto con la figlia. Per questo motivo il padre formula numerose denuncie presso i carabinieri.

Aprile 2003 La madre riporta la piccola Diana in Polonia senza nemmeno avvisare il padre. La madre torna in Italia a Giugno sempre dello stesso anno lasciando però la piccola in Polonia. Nel frattempo vi è la terza udienza in Tribunale dove la madre si impegna a riportare la piccola in Italia entro luglio 2003. La bambina rientrerà in Italia solo a settembre 2003.

24 Settembre 2003 il Tribunale decide che il padre possa vedere la piccola presso la scuola materna tutti i pomeriggi ed alterni il sabato e la domenica.

13 Dicembre 2003 il padre viene informato dalle maestre dell'asilo che la madre ha potato nuovamente la figlia in Polonia.

10 Gennaio 2004 La madre della piccola rientra in Italia naturalmente senza la bambina.

16 Gennaio 2004 udienza in Tribunale la madre riferisce che la piccola si trova ricoverata presso il sanatorio polacco perchè necessita di cure.

Fine Febbraio 2004 il padre della piccola viene informato dalle maestre che la bambina è rientrata .

3 Marzo 2004 il Tribunale decide che il padre potrà vedere la piccola tutti i giorni dalle 15,30 fino alle 17,30

30 Luglio 2004 fino a questa data il padre ha potuto vedere la piccola quasi regolarmente salvo alcuni giorni in cui la madre diceva che la piccola era influenzata e non poteva uscire di casa.

3 Agosto 2004 il padre riceve una raccomandata dove vi è scritto che la madre e la piccola si trovano in Polonia.

Dicembre 2004 il padre chiede al Tribunale una CTU

Maggio 2005 Il Tribunale decide per un affidamento congiunto

Luglio 2005 La madre ricorre presso la Corte d'appello di Brescia contro l'affidamento congiunto.

23 Luglio – 6 agosto 2005 La piccola Diana trascorre con il papà un breve periodo di vacanze al mare.

9 Agosto 2005 Il padre riceve una raccomandata dove vi è scritto che madre e figli sono partite per la Polonia

2 Ottobre 2005 La madre torna in Italia lasciando la piccola in Polonia. Da quella data 9 agosto 2005 la piccola Diana non è più tornata in Italia

Febbraio 2006 La corte d'appello di Brescia dopo un ulteriore CTU stabilisce che la piccola Diana venga affidata al Padre, che la madre possa vedere la piccola con la presenza dei servizi sociali. A questo punto la madre della piccola chiede il divorzio e chiede l'affidamento congiunto.

10 Novembre 2006 Il Tribunale in sede di divorzio confermava in toto la sentenza della Corte d'Appello di Brescia
Nel frattempo il padre si rivolge al Tribunale della famiglia Polacco per il rimpatrio della bambina (convenzione dell’AIA). Vi è stata una prima udienza il 12 dicembre 2006 dove il Tribunale per la Famiglia Polacco ha disposto una CTU. La CTU è stata eseguita il 26 e27 gennaio 2007 e in base a questa CTU il Tribunale per la Famiglia Polacco ha convocato l’udienza per il 21 marzo 2007.
Mentre il Giudice stava leggendo la sentenza che in base a quanto espresso dai periti era a favore per il rimpatrio della piccola, l’avvocato della madre della piccola presentava un istanza dove
ricusava la Corte. A questo punto veniva interrotta la lettura del provvedimento. A distanza di una settimana la corte respingeva l’istanza e dava tempo 7 giorni per presentare eventuale ricorso presso il Tribunale Circondariale.
L’avvocato della madre presentava il ricorso presso la Corte Circondariale bloccando di fatto la decisione del Tribunale per la famiglia. Ricorso respinto.

Il 4 luglio 2007 presso il Tribunale di Poznan veniva emessa la sentenza di rimpatrio della bambina in Italia, questo sembrava veramente la fine di questa incredibile Storia, invece la madre ha presentato nuovamente ricorso contro questa sentenza cosi facendo ha bloccato l'esecutività della sentenza e a tutt'oggi non sappiamo ancora i tempi, sicuramente però i tempi non saranno brevi. Questo padre è da piu' di due anni che non riesce a riabbracciare la sua piccola bambina....nonostante la legge Italiana e Polacca gli diano ragione....

09/10/2007 Il tribunale d'appello polacco emette la sentenza di rimpatrio in Italia della piccola Diana sentenza inappellabile sembrava la fine di un incubo. Invece....

24 /10 /2007 Il padre si è recato in Polonia a prendere la piccola Diana... Arrivato in Polonia davanti all'abitazione con il console italiano e la polizia polacca la triste notizia Diana e la madre erano sparite....nessuno sapeva dove fossero. Il nonno materno disse che la piccola con la madre erano ricoverate presso un sanatorio ma non sapeva altro....non sapeva dove....

25/10/2007 Angelo torna in Italia per l'ennesima volta senza la sua amata bambina....ma la cosa piu' assurda è che il 26 /10 cioè il giorno dopo la signora madre della piccola Diana e il suo nuovo compagno tornano anche loro in Italia....ma nessuno puo' fargli o dirgli niente.....

26/10/2007 Il tribunale Polacco da mandato alla Polizia polacca di cercare la piccola Diana che deve essere rimpatriata immediatamente in Italia....

27/10/2007 Angelo dice che dal giorno prima cioè il 26 è seguito da una macchina con a bordo un tipo con il viso semi coperto .....

30/10/2007 Angelo formalizza la denuncia ai carabinieri di essere seguito e di aver paura.....

Tra la sera del 30/10 e il giorno 31/10/2007 Angelo padre di Diana viene barbaramente ucciso....ritrovato nella sua casa con il cranio fracassato.....

09/11/2007 un giornalista del corriere della sera partito il giorno prima per Poznan (Polonia) luogo dove doveva esserci la bambina incredibilmente scopre che la bambina è regolarmente iscritta alla scuola di Poznan e che vive li dai nonni e caso vuole che anche la madre sia li rientrata dall'Italia la mattina del 31 ottobre ...

Osservazioni:
Ma la bambina non doveva essere cercata dalla Polizia polacca?

Perchè un giornalista in un giorno trova tutto, mentre la Polizia polacca dal 26 ottobre non è riuscita a raggiungere alcun risultato positivo?

In questo momento chi sta tutelando i diritti internazionali della piccola Diana?

Per quale motivo, ad oggi, la signora Lewandoska, ex-moglie di Angelo Ogliari e madre della piccola Diana non è ancora stata obbligata a sottoporsi ad interrogatorio della Polizia polacca ed italiana?


In considerazione di quanto sopra l’Associazione ricorrente chiede
che codesta Corte Europea voglia riconoscere :



Violazione del regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio ( Gazzetta Ufficiale UE).

Violazione articolo 24 dei diritti del bambino ( Carta dei diritti UE ).

Violazione articolo 5 del protocollo n°7 ( Strasburgo, 22.XI.1984).

Violazione articolo 5 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ( Roma, 4.XI.1950).

Violazione articolo 8 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ( Roma, 4.XI.1950).

Violazione articolo 14 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ( Roma, 4.XI.1950).

Violazione articolo 2 del protocollo n°4 che riconosce alcuni diritti e libertà oltre quelli che già figurano nella convenzione e nel protocollo addizionale alla convenzione (Strasburgo, 16.IX.1963).

Pertanto si chiede a codesto Ecc.ma Corte, nel riconoscere la violazione di quanto succitato, oltre alla condanna dei responsabili, di voler risarcire la minore Diana Ogliari ed il proprio padre Angelo Ogliari, in questa causa rappresentati dall’Associazione onlus “La Voce dei Genitori per Sempre”, per i danni morali, esistenziali e biologici subiti o che potrebbero derivarne nel tempo oltre al disonore ingiustamente arrecato associato al danno materiale subito.
L’Associazione ricorrente fa presente di non avere sottoposto il suo caso ad alcun altra autorità internazionale. Inoltre, ci si riserva di inviare ulteriori documenti relativi allo svolgimento del processo davanti ai giudici nazionali e secondo quanto gli verrà richiesto dalla Corte Europea,
L’Associazione ricorrente chiede di poter far uso della lingua italiana in tutti i suoi scritti difensivi e nell’eventuale dibattimento davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nonché di avere gratuitamente la traduzione in lingua italiana della corrispondenza a lui inviata dal Segretario della Corte Europea dei Diritti dell’uomo e degli scritti difensivi del Governo italiano. In ogni caso, la lingua sussidiaria di lavoro può essere l’inglese.
Si allegano i seguenti documenti:
Lettera al Ministero degli Esteri.
Lettera al Presidente della Repubblica italiana.
Comunicato stampa inviato all’Ambasciata italiana a Varsavia.
Crema,lì 8 marzo 2008

Il Presidente
Associazione La Voce dei Genitori per Sempre
Davide Arcari
Associazione “La Voce dei Genitori per Sempre”
C.F. 93041270195
Registro Regionale del volontariato Fgl. 10 progr. 47 sez. B (civile)
Blog: http://genitoripersempre.blogspot.com
genitorisempre@e-cremona.it
Rec. Postale:
Arcari Davide Via Fior di Spino n.15 Annicco 26021 Cremona
Cell. 3338739327 Fax 037479005